Sequestri e arresti nel Bresciano

Una coppia di sessantenni bresciani, residenti a Bedizzole, a seguito dell'ispezione della Polfer di un impianto di trattamento di rifiuti di loro proprietà, situato a Calcinato, è stata denunciata alla Procura della Repubblica per la violazione dei sigilli della Autorità Giudiziaria e per reati ambientali. A finire nei guai la 63enne legale rappresentante del'impianto e il marito di 64 anni. L'ispezione rientra nell'operazione “Oro Rosso” portata avanti su tutto il territorio nazionale dalla Polizia di Stato, volta a contrastare il furto di rame sui binari e nelle stazioni ferroviarie. Dal controllo effettuato dagli agenti è emerso che l'impianto stava operando abusivamente e senza alcuna autorizzazione ambientale, inoltre, da successive indagini è emerso inoltre che sia l'impianto che i mezzi utilizzati erano già stati sottoposti ad un precedente sequestro probatorio. I due coniugi sono stati denunciati in qualità di gestori del deposito di materiali ferrori che non avrebbe rispettato le prescrizioni previste dal Testo Unico Ambientale. Il Questore di Brescia visto quanto accaduto ha disposto per entrambi la misura di prevenzione personale dell'avviso orale di pubblica sicurezza, previsto dal Codice delle leggi antimafia. Ci sarebbe invece il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio all'origine dell'arresto eseguito dai carabinieri di Capriolo nei confronti di una 32enne moldava. Il fatto è avvenuto ieri in via Sarnico dove i militari, nel corso di alcuni controlli stradali, hanno fermato l'auto con a bordo la donna. Insospettiti dall'atteggiamento nervoso di quest'ultima hanno poi deciso di ispezionare il veicolo trovando nascoste nel portaoggetti dei sedili posteriori, 27 dosi di cocaina e 2 di hashish in una borsa. La donna è stata arrestata in flagranza di reato. Nel frattempo proseguono le indagini per accertare la provenienza della droga e l'eventuale coinvolgimento di altri soggetti nella rete di spaccio.