Caccia vietata in 23 valichi, non più 474

Regione Lombardia ha approvato, su spinta del centro destra, la delibera che individua i 23 valichi montani oggetto di disciplina venatoria, recependo le novità introdotte dal recente DDL Montagna e garantendo così chiarezza normativa per la stagione in corso, dopo che lo scorso maggio una sentenza del TAR aveva vietato la caccia su 475 valichi montani lombardi, pari a oltre 90.000 ettari di territorio. Nello specifico vengono riconosciuti 23 valichi montani (rispetto ai 475 attuali) – distribuiti tra le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia e Sondrio – nei quali l’attività venatoria sarà comunque consentita secondo criteri chiari e uniformi. Dove già presenti oasi di protezione, Zone di Ripopolamento e Cattura (ZRC), aree naturali protette o Zone di Protezione Speciale (ZPS), si applicheranno le norme di tutela vigenti; negli altri casi saranno valide le disposizioni previste dalla normativa regionale e nazionale in materia e dalle prescrizioni del calendario venatorio. Soddisfatto il consigliere regionale bresciano Floriano Massardi, presidente della Commissione Agricoltura, montagna e foreste che insieme a Federcaccia si è battuto per questo risultato dando seguito all’emendamento presentato alla Camera dal parlamentare Francesco Bruzzone. “Questa decisione – afferma – dà certezze ai cacciatori e riconosce il valore delle nostre comunità montane, che da sempre vivono il rapporto con l’ambiente in maniera equilibrata. Non è una concessione, ma un atto di chiarezza normativa che permette di coniugare tutela ambientale, tradizione venatoria e rispetto delle regole.” L'inizio della caccia sui valichi è previsto già da sabato 27 settembre.

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