Il nuovo Museo Diocesano di Bergamo

Il nuovo Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo ha ufficialmente aperto le sue porte, con oltre 3mila visitatori nei due giorni di festa, dopo l’imponente intervento di recupero e valorizzazione dell’antico Palazzo Vescovile, nel cuore di Città Alta. Ad accogliere gli ospiti, il vescovo di Bergamo, S.E. Mons. Francesco Beschi insieme a Giuseppe Giovanelli, presidente Fondazione Adriano Bernareggi e don Davide Rota Conti, direttore Ufficio Beni Culturali, Pastorale della Cultura e Comunicazioni Sociali Diocesi di Bergamo, direttore Museo Diocesano Adriano Bernareggi. La cerimonia di inaugurazione è stata introdotta dal testo che rappresenta un omaggio all’eredità pastorale e culturale del Vescovo Adriano Bernareggi, scritto e interpretato dall’attore, autore e regista teatrale Giovanni Soldani. Il Museo Diocesano vanta una superficie espositiva di oltre 900 metri quadrati dove trovano sede circa 70 opere d’arte, distribuite in dieci sale su due piani. Si tratta di dipinti, sculture e oggetti preziosi risalenti ad un periodo che va dal XIV al XX secolo: dalla scultura medievale a Lorenzo Lotto e Andrea Previtali, da Giovan Battista Moroni a Carlo Ceresa ed Evaristo Baschenis (XV-XVIII secolo), fino all’omaggio novecentesco a Manzù e Scorzelli. A queste esposizioni si aggiungono opere provenienti da alcune parrocchie della Diocesi, che saranno esposte temporaneamente, rendendo il nuovo Museo punto di riferimento e luogo di ricomposizione e narrazione del ricco patrimonio artistico custodito nelle chiese del territorio. Oltre alle sale espositive, il Museo offre spazi per conferenze e per attività educative, e una sala multimediale dedicata al racconto dello sviluppo architettonico di piazza Duomo e degli edifici che la circondano. Ma il nuovo Museo è molto più che uno spazio espositivo: si configura come un vero e proprio itinerario storico e geografico dedicato alla Chiesa bergamasca che unisce sin d’ora l’antico Palazzo vescovile (con l’Aula Picta), il Battistero della Cattedrale, i resti dell’antica Cattedrale paleocristiana e, in futuro, anche l’area archeologica del Tempietto romanico di Santa Croce – posto tra il nuovo Museo e la Basilica di Santa Maria Maggiore – dove è in corso una campagna di scavo, condotta dalla Soprintendenza.

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