Nuovo focolaio di aviaria nel bresciano

L'aviaria torna nel bresciano: un nuovo focolaio di influenza tipo A H5 ha colpito un allevamento di Seniga dove l'Ats di Brescia avrebbe confermato la positività di 34 mila tacchini di 90 giorni d'età che ora dovranno essere abbattuti. Attivate le procedure per impedire la diffusione del virus: attorno all'allevamento è stata definita una zona di protezione di 3 km, che interessa oltre al comune di Seniga anche i territori di Alfianello, Milzano e Pralboino, e un'area di sorveglianza di 10 km che coinvolge 18 comuni della Bassa Bergamasca. Il nuovo focolaio torna nel Bresciano a distanza di un anno dal primo caso di virus H5N1 che aveva colpito un allevamento, sempre di tacchini, di Isorella, cui erano seguiti altri due casi nel Veronese e nel Mantovano, per un totale di 56 mila capi abbattuti. L'allerta da allora era rimasta alta tra gli allevatori, allarmati già dalla notizia di nuovi focolai nei giorni scorsi nel Cremonese, al confine con la provincia di Brescia. Le associazioni di categoria come la Coldiretti, da tempo ribadiscono l'importanza dei vaccini, a tutela dei più di 10 milioni di avicoli presenti in 360 allevamenti bresciani, da somministrare in particolare a galline ovaiole e tacchini, e sollecitano i risarcimenti per risarcire gli allevatori dei danni anche indiretti subiti, azzerando l'allevamento in alcuni casi per il bene della collettività. Ad essere alle prese con una nuova ondata di influenza aviaria, non è solo l'Italia, è tutta l'Europa: in Germania sarebbero più di 500.000 i volatili abbattuti a livello nazionale a scopo precauzionale.

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