Due arresti per violenze

Una violenta aggressione in pieno centro storico a Romano di Lombardia. si è conclusa con l’arresto di un nigeriano di 36 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale continuata. L’uomo ha aggredito brutalmente la compagna convivente, sua coetanea e connazionale, colpendola ripetutamente fino a farla cadere a terra priva di sensi. L’episodio si è verificato a pochi passi da piazza Garibaldi, dove alcuni passanti, notando la donna incosciente stesa a terra, hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Romano di Lombardia e un’equipe del 118, che ha trasportato la vittima in “codice rosso” all’Ospedale di Brescia. I sanitari le hanno diagnosticato un trauma cranico dovuto ai ripetuti pugni e calci ricevuti. Stando al racconto fatto dalla vittima il compagno convivente, da tempo la sottoponeva a violenze fisiche, psicologiche e sessuali, mai denunciate prima. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sequestrati il telefono della donna, distrutto dal compagno, e un test di gravidanza positivo riconducibile a una gravidanza interrotta lo scorso gennaio a seguito di un episodio di violenza che aveva provocato un aborto spontaneo. I Carabinieri della Stazione di Martinengo invece hanno arrestato un 38enne, residente a Bariano, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate ai danni del padre, un uomo di 76 anni con il quale convive. Secondo la ricostruzione dei militari, nella tarda serata del 2 novembre, il 38enne avrebbe aggredito e percosso il genitore all’interno dell’abitazione di famiglia, procurandogli lesioni successivamente refertate presso l’Ospedale di Romano di Lombardia. L’anziano, dopo essersi fatto medicare, ha formalizzato denuncia querela, raccontando anche di pregresse e recenti violenze fisiche e psicologiche subite dal figlio, già arrestato nel 2021 per episodi analoghi di maltrattamenti. Intorno all’una di notte, il 38enne si è presentato al pronto soccorso con un dito amputato. In un primo momento ha riferito ai sanitari – e poi ai Carabinieri – di essere stato aggredito dal padre, ma gli accertamenti hanno fatto emergere la natura autolesiva, confermata successivamente dallo stesso uomo. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bergamo è stato immediatamente attivato il protocollo del “Codice Rosso” per l’aggressione nei confronti del padre. L’indagato è stato arrestato e trasferito presso la Casa Circondariale di Bergamo.

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