Bene l’annata agraria
Coldiretti Brescia, nel giorno di San Martino, traccia come da tradizione il bilancio dell’annata agraria 2024/2025, che è positivo nel complesso, data la produzione lorda vendibile in rialzo del 7,4% che conferma la provincia di Brescia tra le prime realtà agricole italiane: segno che l’agricoltura continua a produrre, a creare occupazione e valore, complice il clima che è stato relativamente stabile, le malattie tenute sotto controllo (regredisce la peste suina e quindi migliora il settore suinicolo, resta alta l’allerta per l’aviaria nel settore avicolo che resta solido) e la capacità delle imprese bresciane di investire in sostenibilità, benessere animale e biosicurezza. Coldiretti, con il presidente nazionale Ettore Prandini impegnato proprio questo martedì in un nuovo incontro a Bruxelles, chiede che non vengano sottratte risorse alla Pac, che le regole commerciali internazionali si basino sul principio di reciprocità, che si garantisca trasparenza nell’etichettatura per tutelare produttori e consumatori. Nonostante la provincia di Brescia detenga il primato indiscusso nella produzione di latte vaccino, il comparto delle vacche da latte registra negli ultimi mesi un calo dei prezzi, sia per il latte, sia per il formaggio. Alcune difficoltà le vive anche il settore dei bovini da carne, che dipende per il 60% dei capi macellati in Italia, dalle importazioni e quindi è esposto alla fluttuazioni del mercato. Soffre anche il settore cerealicolo, per via del forte calo del prezzo del grano per via dell’elevata offerta e delle importazioni incontrollate, soprattutto dall’Ucraina. In forte difficoltà anche il settore della quarta gamma a causa del calo dei prezzi verso la grande distribuzione. Continua la crisi dell’olivicoltura, per via dell’infestazione di mosca straordinaria che ha messo in ginocchio il comparto nel mese di settembre. A fronte di questo, la vendemmia 2025 è da ricordare, la produzione di miele è di qualità, agriturismo e florivivaismo vanno bene così come il settore della frutta e quello orticolo. Nel complesso il comparto agricolo continua a trainare l’occupazione, con 8.620 lavoratori agricoli autonomi e 17.540 dipendenti, e l’economia, con il settore vitivinicolo che vale dal campo al consumatore 435 mln di euro, quello olivicolo 5 milioni, quello lattiero caseario dalla stalla al consumatore, almeno 3.100 milioni di euro e la produzione di latte più alta d’Italia.
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