Microeditoria luogo di incontro e riflessioni
Nel cuore di Villa Mazzotti, la ventitreesima edizione della Microeditoria di Chiari ha rinnovato la sua missione: unire cultura, territorio e dialogo pubblico, in un appuntamento che da oltre vent’anni rappresenta qualcosa che va oltre la “classica” fiera dell’editoria. Questo grazie ad una scelta ben precisa dei promotori, in primis dell’Associazione L’Impronta, capace di raccogliere attorno a sé e alla Città di Chiari, una rete di connessioni sociali e culturali che in questa edizione hanno lavorato su “Parole e pensieri che custodiscono il mondo”, ispirandosi al Cantico delle creature di San Francesco e all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Un filo conduttore che invita a riflettere sul potere trasformativo della parola e sulla responsabilità della cultura nel custodire il pianeta, le relazioni e la memoria collettiva. In questo contesto e clima, si è svolta la rassegna, inaugurata giovedì 6 novembre con la conversazione-concerto di Neri Marcorè, premiato come Uomo di parola 2025. Venerdì 7 novembre è stato dedicato ai più giovani, con la gara di lettura “Per un pugno di libri”, che ha coinvolto numerose scuole del territorio. In serata, la poesia è tornata protagonista con lo spettacolo “La nebbia danzava attorno agli alberi” del poeta e attore Enzo Cecchi, che ha intrecciato versi e immagini per restituire un omaggio lirico alla natura e alla memoria. Anche per il giorno successivo, sabato 8 novembre, protagonista è la città di Chiari e le sue bellezze: con “Passi e parole di pace”, si è svolta una camminata riflessiva nel parco di Villa Mazzotti, scandita da soste letterarie dedicate al tema della pace e della fraternità per poi proseguire alle scoperte archeologiche di “Chiari da villaggio a città” offrendo ai visitatori un affascinante viaggio nella storia locale insieme ad ArteconNoi. Come da tradizione la Microeditoria si caratterizza per la poliedricità degli interventi. Tra i momenti più intensi del sabato, la presentazione di Alex Corlazzoli, maestro, giornalista e scrittore, con il suo libro “Volevo fare Zorro. Il taccuino immaginario di Giovanni Falcone”. Nel pomeriggio, il Premio Microeditoria di Qualità ha celebrato l’eccellenza dell’editoria indipendente in una sequenza di autori ed editori che ogni anno giungono da tutte le parti d’Italia, per ritirare il riconoscimento. Grande interesse ha suscitato l’incontro con Amalia Ercoli Finzi, prima donna in Italia laureata in ingegneria aeronautica e pioniera della ricerca spaziale. Tra gli altri ospiti illustri, Chiara Saraceno, sociologa di fama internazionale. Lo scrittore Francesco Permunian, voce letteraria tra le più originali del panorama italiano, che ha guidato il pubblico nel cuore dell’opera di Kafka. Nel corso della giornata, Giuseppe Caprotti ha raccontato la saga familiare narrata nel suo libro “Le ossa dei Caprotti”, mentre il giornalista Nino Dolfo ha presentato “In principio fu lo sguardo”, un memoir che celebra la provincia e la memoria come forma di resistenza culturale. E ancora, il confronto con il magistrato Antonio Ingroia a paritre dal libro “Traditi”, l’analisi storica della Democrazia Cristiana bresciana con Michele Busi e il suo “La provincia bianca” e l’incontro con Maurizio Mannoni, volto storico del giornalismo Rai, che ha riflettuto con “Quella notte a Saxa Rubra” sul mestiere del giornalista e sulla trasformazione del linguaggio mediatico. Tanti gli eventi anche della domenica: il Raduno dei Gruppi di Lettura, le celebrazioni per i 100 anni dell’Istituto Treccani, l’incontro con lo scrittore e attivista Alessandro Di Battista, il Premio Letterario 7parole, il dialogo con Massimo Carlotto o con l’illustratrice palestinese Baraa Awoor, sfollata in Egitto, e ancora, il messaggio di pace Don Fabio Corazzina, voce profetica del cattolicesimo sociale bresciano e i Modena City Ramblers, con la presentazione del libro “Nati per la libertà. Racconti resistenti”, una raccolta di storie vere e immaginate ispirate alla Resistenza.
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