L'ulivo delle Acli a Breno città aperta
“Breno città aperta” da 21 anni, quando un protocollo tra Parrocchia e Comune, allargato poi nel tempo ad altri comuni della Vallecamonica ed al Comune di Brescia, ha consentito di governare il flusso di migranti e richiedenti asilo, coinvolgendo molti soggetti interessati, a partire dal Circolo Acli della Media Vallecamonica, quindi la Cooperativa Giona della Parrocchia e la Cooperativa K-Pax attiva dal 2008. Così ricorda quegli anni lontani dove qualcuno ebbe l'acume ed il coraggio di intraprendere la via dell'integrazione guidata e ben gestita del fenomeno in continua crescita dei richiedenti asilo, dei quali molti hanno trovato concreta accoglienza e nuova dignità di cittadino del mondo, partendo da Breno, come ricorda Pierfranco Angeloni, ai tempi vicesindaco di Breno. Per l'attuale Primo cittadino di Breno, che ha condiviso nelle precedenti amministrazioni il progetto di una Comunità accogliente, attenta e ordinata, che sa creare reale integrazione, si tratta di continuare il percorso senza perdere di vista norme, regolamenti, collegamenti istituzionali e nuove emergenze. La creazione della Cooperativa K-Pax dal 2008 è stato un ulteriore passo in avanti che h consentito a Breno di dare più risposte al problema. Il Circolo Acli della Media Vallecamonica ha così voluto dedicare “L'Ulivo della Pace” al progetto “Breno città aperta”, come omaggio agli 80 anni di presenza delle Acli bresciane sul territorio. Al termine dell'incontro al Palazzo della Cultura, con la piantumazione dell'Ulivo, nella Chiesa di S. Antonio è stata inaugurata l'installazione artistica dedicata alle migrazioni, a cura della scenografa Francesca Romano dal titolo “Di Nessuno”, visitabile fino a sabato 22 novembre.
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