Abusi sui corsi d'acqua, 150 mila euro di multe

Carenza idrica nei torrenti e nei corsi d'acqua bresciani, carabinieri forestali al lavoro per controllare il rispetto dei deflussi minimi delle acque ed eventuali opere non autorizzate o alterazioni degli alvei. Nei controlli effettuati in questi giorni i carabinieri forestali del Gruppo di Brescia, nell’ambito di una ampia campagna di controlli disposti dal Comando Regione Carabinieri Forestale Lombardia, in attuazione alla convenzione stipulata tra il Ministero dell’Agricoltura e la regione, hanno evidenziato scorrettezze nei prelievi idrici ed occupazioni abusive di aste fluviali. I responsabili rischiano 150 mila euro di multe se verranno confermati gli abusi contestati dagli agenti. L'attività, che si è concentrata nella zona di Limone del Garda è stata pianificata per rafforzare le misure di prevenzione contro i fenomeni che provocano carenza idrica come il mancato rilascio di acque da parte dei gestori di impianti idroelettrici e per ridurre i rischi di esondazioni dovuti alla presenza di opere non autorizzate o alterazioni degli alvei. I controlli eseguiti negli ultimi giorni hanno accertato 5 violazioni circa la mancata comunicazione dei volumi d’acqua prelevata annualmente, 3 casi di prelievo abusivo di acque superficiali, 2 casi di occupazione non autorizzata dei reticoli minori e principali delle aste fluviali, e un caso di prelievo idrico eseguito per finalità diverse rispetto a quanto previsto nelle autorizzazioni. Contestualmente sono stati individuati manufatti realizzati senza autorizzazioni sui corsi d’acqua, opere che possono ostacolare il regolare deflusso dei corsi d'acqua ed incrementare il rischio di allagamenti ed esondazioni in occasioni di intense precipitazioni. Le attività di controllo hanno come ultimo scopo quello di garantire l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche, la tutela degli ecosistemi fluviali ed il mantenimento delle condizioni di sicurezza idraulica, sottolineando l’importanza del rispetto delle normative vigenti anche da parte dei cittadini per preservare un bene essenziale come l’acqua, risorsa sempre più strategica per l’equilibrio ambientale e per le comunità locali. Come sostengono da anni anche i comitati camuni che si battono per riportare l'acqua in torrenti dove lo sfruttamento della risorsa idrica per produrre energia elettrica ha prosciugato i corsi d'acqua.

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