80 anni fa, l'8 luglio 1934, Cassin, Frattini e Varallo conquistavano la vetta della Bagozza dai Campelli di Schilpario aprendo una nuova via lungo lo spigolo nord: impresa che è rimasta negli annali dell'alpinismo del secolo scorso, quello che accarezzava e scopriva le più belle vie della montagne europee. Riccardo Cassin fu il capocordata e l'ideatore anche di quella impresa sullo spigolo nord del Cimon della Bagozza con Frattini e Varallo: la relazione tecnico-alpinistica di quella impresa è ancora oggi un manuale del perfetto scalatore. Accanto alla via Cassin il Cimon della Bagozza offre anche l'altra bella via, disegnata da Vitale Bramani: ma la via Cassin è certamente la più affascinante, dura e difficile anche per alpinisti esperti Da quando Cassin si dedicò interamente all'alpinismo nel 1932, iniziando dalle Grigne, molto è cambiato anche nell'approccio alla montagna, alla scalata, alla roccia, alle imprese, alle spedizioni ed ai materiali: ma rimane nel cuore di chi ama la montagna l'atteggiamento di chi l'ha scalata sapendola accarezzare e rispettare. Dai Campelli di Schilpario e lungo la strada del Vivione, dal balcone del Rifugio Cimon della Bagozza si contempla sempre questo magnifico spigolo che è lì contro il cielo anno dopo anno, a cantare la bellezza assoluta del creato e l'impresa umile di chi ha saputo rispettarne il severo monito. Questo sabato sera Schilpario ricorda l'impresa di Riccardo Cassin di 80 anni fa: domenica la conca dei Campelli, sotto lo spigolo nord della Bagozza, ospita una cerimonia in suo onore.