Il sommerso nel turismo. E' qualcosa con cui alberghi, hotel, bad & breakfast, stanno cominciando a fare seriamente i conti. Nella sola provincia di Bergamo ad esempio, dal 2009 ad oggi, si contano circa 1000 strutture in più, che si propongono sul mercato, senza il rispetto di tutte quelle normative e regole che invece dovrebbero caratterizzare le strutture turistiche regolari. Sommerso non significa abusivo o illegale. Come spiega Ascom, l'associazione che sta monitorando il fenomeno, per sommerso si intendono attività dal contenuto economico svolto senza registrazioni, verifica dell’identità del visitatore, rilevazione statistica delle presenze, adempimenti in tema di sicurezza, autocontrollo alimentare, allergeni, legionella e senza sistemi tracciati per la possibile verifica dei ricavi. Quindi non si tratta di esercizi senza autorizzazioni, ma comunque di strutture la cui attività, secondo le associazioni di tutela del settore, dovrebbe essere maggiormente regolamentata dalla legge. Spesso infatti, le regole esistono ma non vengono applicate. Il fenomeno è alimentato dall'uso delle piattaforme di prenotazione che proliferano su Internet, in cui molti mettono a disposizione per un soggiorno più o meno breve, delle strutture private, camere e quant'altro in loro disposizione. Si tratta quindi di un fenomeno diffuso soprattutto nello sharing. Infatti c'è chi offre una stanza in condivisione, che affitta addirittura per più di sei mesi, utilizzando in questo modo mobili sfitti spesso non utilizzadbili o chi gestisce più di una struttura e ha visto in questo settore un nuovo business. Questo tipo di ospitalità alternativa, è in crescita in provincia di Bergamo e sui laghi e si aggira sul 30%. Ciò si deve al maggior numero di turisti che il territorio è riuscito ad attrarre, ma le associazioni di categoria chiedono di uniformare le regole di accoglienza per salvaguardare l’immagine della destinazione turistica agli occhi del turista e per puntare verso segmenti e nicchie di turismo di qualità. Va in questa direzione la nuova legge regionale sul turismo approvata nel 2015 e in fase di regolamentazione attuativa, pensata proprio per contrastare l’abusivismo e il sommerso a garanzia non solo delle oltre 60.000 imprese lombarde del settore ma anche a tutela dei 15 milioni di visitatori che le città e i territori lombardi ospitano ogni anno. La nuova legge estende infatti a tutte le tipologie ricettive – comprese le locazioni turistiche tra privati – gli adempimenti fiscali, di sicurezza, di comunicazione dei flussi, di segnalazione degli ospiti all'autorità di pubblica sicurezza, così come il divieto di pubblicità menzognera con inclusione anche dell'offerta sul web. Ed è previsto un inasprimento delle principali sanzioni.