Ucciso fuori dal bar, rito abbreviato
Sono comparsi davanti al giudice per le udienze preliminari i due imputati dell’omicidio di Mykola Ivasiuk, ucciso il 19 agosto 2024 all’esterno del bar Rosy di Casazza, dovranno rispondere di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Quella sera, in seguito a una banale discussione, Mario Romeo, calabrese di 39 anni, sferrò un violento pungo in faccia all’ucraino e, subito dopo, Mohamed Amine Mouhssine, marocchino di 33 anni, lo colpì alla nuca con una boccale di birra. La vittima cadde a terra e morì pochi minuti dopo, prima ancora dell’arrivo dell’ambulanza. Grazie alla registrazione fatta da alcune telecamere della videosorveglianza presenti in zona, che avevano immortalato quanto accaduto, il pubblico ministero Silvia Marchina, titolare dell’indagine, aveva chiesto e ottenuto per i due imputati il giudizio immediato. Di parere contrario gli avvocati della difesa, la cui richiesta era di poter accedere al rito alternativo. La loro istanza è stata accolta e il gup Riccardo Moreschi ha fissato la data per la discussione con il rito abbreviato, che permette uno sconto di un terzo della pena, per il 12 settembre. Doveroso precisare che inizialmente gli indagati per la morte dell’ucraino erano tre, ma la posizione del terzo veniva successivamente archiviata. Avrebbe dovuto rispondere di favoreggiamento, per aver prestato la sua auto al marocchino, con la quale, subito dopo l’omicidio, scappò facendo perdere le sue tracce per alcuni mesi, rifugiandosi in Spagna dove venne arrestato. Romeo invece rimase fuori dal bar, tentò di soccorrere l’amico e attese l’arrivo del 118 e dei carabinieri. L’imputazione è rimasta per entrambi quella di omicidio preterintenzionale aggravato in concorso.
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