Fogli di via per tisofi violenti

Cori, striscioni corteo, fumogeni e frasi minacciose nei confronti dei vertici del Brescia Calcio rinchiusi a Palazzo Loggia con la sindaca di Brescia e alcuni imprenditori per trovare una soluzione alla grave situazione della squadra locale. Così un gruppo di facinorosi e tifosi bianco azzurri aveva protestato il 9 giugno scorso, senza autorizzazione, il suo dissenso alla proposta di fusione tra una delle compagini calcistiche della Provincia militanti in serie C ed il “Brescia Calcio”. A causa del corteo e della presenza degli ultras i partecipanti all'incontro avevano dovuto lasciare gli uffici di Palazzo Loggia dal retro, comunque raggiunto da alcuni gruppi staccatisi dal presidio con fare minaccioso. A guidare il corteo e le proteste tre ultras, con precedenti specifici, che in queste ore sono stati raggiunti da tre misure di prevenzione personali ovvero da un foglio di via obbligatorio e dal divieto di far ritorno nel comune di Brescia per i prossimi quattro anno. Li ha emessi il questore di Brescia che in una nota stampa ha precisato che è inammissibile che un contesto sportivo possa essere usato come pretesto, da parte di una minoranza di individui tristemente noti alle Forze dell’Ordine, per organizzare atti di minaccia. Quello che è avvenuto in Piazza Loggia – ha aggiunto in questore - ove solo grazie all’immediato intervento delle Forze di Polizia sono stati impediti ulteriori disordini, ha creato non pochi disagi e preoccupazione tra la cittadinanza. Per questo motivo ho deciso di intervenire con fermezza.

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