Caso Yara: Bossetti avrà accesso ai DNA
La difesa di Massimo Bossetti avrà a disposizione, per la prima volta, il profilo genetico di Yara Gambirasio e di tutti quelli raccolti (circa 25mila) per arrivare a identificare Ignoto 1, oltre alle foto in alta definizione degli indumenti che indossava la vittima. Lo ha deciso il Tribunale di Bergamo rendendo così esecutivo il provvedimento del 27 novembre 2019 della Corte di Assise. L'autorizzazione arriva a sei anni dalla richiesta degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini e seppure non è l'accesso all'analisi dei reperti è un permesso che potrebbe risultare ndamentale in vista dell'eventuale richiesta di revisione del proce Le immagini ad alta definizione potrebbero restituire aree di interesse - è la speranza della difesa - sugli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, il Dna della vittima e dell'allora Ignoto 1, considerata la prova regina contro Bossetti. Ma la massima attenzione del genetista nominato dalla difesa di Bossetti, Marzio Capra, sarà anche sui leggings che Yara Gambirasio indossava il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa, o sul giubbotto che aveva nel campo di Chignolo d'Isola dove è stata trovata senza vita tre mesi dopo. Lo studio delle foto fopuò dare spunti che poi potrebbero trovare conferma con l’eventuale analisi sugli indumenti custoditi con cura in una scatola. A quasi 15 anni dal delitto di Yara e dopo 11 anni dietro le sbarre del carcere di Bollate, ora per il condannato all'ergastolo c'è la possibilità di acquisire nuove prove: il primo passo per provare a chiedere la revisione. "Ci abbiamo messo sei anni solo per poter iniziare a lavorare sulla carta, ha commentato Salvagni ma siamo fiduciosi che da qui si possa ripartire per dimostrare l’innocenza di Massimo Bossetti".
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