Allarme annegamenti nell’Adda
Scatta l'allarme controlli sulle sponde del fiume Adda fra Cass e Fara, dove ogni anno si verificano tragici episodi di annegamento. In vista della stagione estiva che sta entrando nel vivo, infatti, mancano i volontari per pattugliare le sponde del corso d’acqua. Il problema è venuto a galla durante il vertice tenutosi sabato fra i sommozzatori volontari di Treviglio, la polizia locale, la protezione civile e l’associazione dei carabinieri in congedo di Cassano. Ad accrescere le preoccupazioni i recenti fatti tragici: l'ultimo, il 17enne di origini moldave, è stato ripescato senza vita nelle acque dell’Adda a Cassano, 24 ore dopo essersi tuffato, la scorsa domenica. A recuperare il corpo del giovane sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco nei pressi della Diga Rusca. Forse per una sfida, forse solo per cercare refrigerio, purtroppo qualcosa è andato storto: il giovane non è più riemerso. I compagni avevano lanciato l'allarme intorno alle 17, facendo partire la macchina dei soccorsi. Sul posto erano arrivati subito i vigili del fuoco di Milano con la squadra SAF, i sanitari del 118, la polizia locale e i carabinieri. La colonnina di mercurio si è alzata notevolmente, facendo scattare l'appello ai vacanzieri low-cost che prendono d'assalto le rive del fiume. "Bisogna godere del fiume, ma in modo responsabile", come ricordato dagli amministratori locali. "Le sponde saranno pattugliate, ma i controlli non bastano: serve responsabilità da parte di tutti". Ordinanze sono in vigore lungo tutto l’alveo, vietando l'ingresso in acqua, poiché l’area è catalogata come bollino nero quando l’afa non molla. In agguato ci sono i mulinelli nascosti sotto una superficie placida all’apparenza, ma pronta dopo un tuffo a trasformarsi in trappola mortale. Negli ultimi anni sono annegate una ventina di persone, nonostante il divieto assoluto di balneazione e i cartelli multilingue, il pericolo è concreto.
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