Accumuli di neve in calo in Lombardia

“La stagione invernale e primaverile 2024 - 2025 ha registrato accumuli di neve inferiori rispetto alla media su tutto l’arco alpino e prealpino lombardo. Gli scarsi apporti nevosi hanno determinato un accumulo nivale e di conseguenza una riserva idrica inferiore, ma i dati sono lontani dal minimo storico degli ultimi 15 anni”. Così gli esperti del Centro Regionale Neve e Valanghe della direzione Tecnica Monitoraggi e Prevenzione del Rischio Naturale di Arpa Lombardia hanno commentato gli esiti della campagna di misura Snow Water Equivalent, ovvero “Equivalente in Acqua del Manto Nevoso”, per quantificare la riserva idrica nivale disponibile sulle montagne lombarde. Quest'anno sono stati solo due gli eventi significativi: il 28-29 gennaio con accumuli di neve tra 80 e 100 centimetri e il 16-17 marzo con accumuli compresi tra 60 e 80 centimetri. Il decremento della risorsa idrica che si aggira intorno al -45% e con picchi del -59% come nel caso dell'apparato glaciale di Fellaria orientale, in provincia di Sondrio. Anche la neve è diminuita, gli spessori del manto variano tra gli 1,3 e i 4,9 metri sui diversi ghiacciai con una densità media di 516 kg/m3 di riserva idrica del manto nevoso. I valori più elevati di riserva idrica nivale sono stati misurati nella zona dell’alta Valmalenco, sull’ apparato glaciale del Fellaria Orientale e dello Scalino. Valori compresi tra 10 e 15 metri di neve cumulata sui ghiacciai dell’Adamello, del Dosegù, del Pisgana, del Vioz, dei Vitelli, di Savoretta e di Sobretta. Le attività di monitoraggio, realizzate dall’Agenzia in collaborazione con ENEL Green Power Italia, sono iniziate a metà maggio per concludersi un mese dopo, a cavallo del periodo dell’anno, in cui di norma si verifica il massimo accumulo nivale. I campionamenti sono stati svolti alle quote comprese tra i 2.877 metri sulla Vedretta di Savoretta e i 3.645 del Ghiacciaio di Fellaria Orientale. In tutto sono stati eseguiti  51 carotaggi e decine di misure dell’altezza del manto nivale sui ghiacciai del Vioz e Dosegù nel Sottogruppo Cevedale-San Matteo, sul ghiacciaio dei Vitelli nel Sottogruppo Ortles-Cristallo, ma anche sui ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana nel Gruppo dell’Adamello, i ghiacciai di Fellaria Orientale e dello Scalino nel Gruppo del Bernina e i ghiacciai di Alpe Sud e di Savoretta nel Gruppo Sobretta-Gavia. La stima del contenuto idrico della neve su scala regionale consente di valutare la quantità totale equivalente in acqua immagazzinata nella neve e la sua distribuzione. Un paramento importante nel bilancio idrologico e da monitorare nella catena di allertamento idrogeologico

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