Nuovi provvedimenti per l'operazione Hotel Terme
Con la notifica, in queste ore, da parte dei carabinieri della Compagnia di Breno, di un'ordinanza di divieto di dimora in provincia di Brescia e dell'obbligo di presentazione ai carabinieri di Darfo Boario Terme per altre tre persone, ordinanze emesse dal tribunale di Brescia, si chiude il capitolo operazione Hotel Terme portata a compimento dagli uomini del capitano Yuri Abbate nel giugno scorso. Dopo due anni di indagini (avviate nel 2022 dall'allora comandante della compagnia Filiberto Rosano), con il blitz scattato nella mattinata del 2 giugno scorso, i carabinieri di Breno hanno decapitato un'organizzazione criminale che aveva trasformato Boario Terme – con base operativa nell'ex Hotel Terme abbandonato – in una fiorente piazza di spaccio. Il 2 giugno i carabinieri del reparto operativo avevano portato in carcere dieci persone, quasi tutti tunisini (e qualche marocchino) di età compresa fra i 20 e i 30 anni. Le quattro persone raggiunte dalle ordinanze di queste ore sono state successivamente sentite dal GIP che a conclusione delle indagini gli ha fatto notificare gli obblighi di dimora e di presentazione all'autorità di pubblica sicurezza. Come detto a questi risultati magistratura e carabinieri sono arrivati dopo due anni di indagini, fra il dicembre 2022 e il gennaio del 2024. Sono stati gli accertamenti – dopo due episodi registrati in città a dicembre 2021 e a gennaio 2022 di tentato omicidio e vari accoltellamenti e rapine – ad indirizzare i carabinieri sul mondo dello spaccio. In città, infatti, pur collaborando per l'approvvigionamento della droga, due gruppi capitanati da due tunisini di 26 e 33 anni, si contendevano la gestione della piazza di spaccio. Risse, liti ed accoltellamenti sarebbero scaturiti proprio per questioni legate al suo controllo. Ma questi episodi, come detto, sono stati quelli che hanno indirizzato le indagini e che hanno portato l'aliquota operativa della compagnia carabinieri di Breno ad individuare nell’ormai dismesso “Hotel Terme”, la base operativa per lo stoccaggio e la vendita dello stupefacente. Le indagini sono state condotte attraverso appostamenti, pedinamenti, intercettazioni che hanno permesso ai militari di accertare un grosso traffico di hashish e cocaina. Migliaia le cessioni documentate dai carabinieri in favore di clienti fidelizzati. L'hotel Terme – per un certo periodo anche alloggio degli spacciatori – serviva per stoccare la roba che poi veniva consegnata in un'area prestabilita, che cambiava di volta in volta, ma che restava sempre nei pressi dell'ex albergo. Solo uno degli arrestati il 2 giugno scorso, un 28enne tunisino, si trovava a Boario Terme – lo hanno stanato i carabinieri del nucleo speciale API (Aliquota di pronto intervento) nell'ex pensione Giada dove hanno anche trovato e sequestrato 150 grammi di cocaina e 315 euro in contanti. Gli altri fermati si erano sparpagliati un po' in tutto il nord Italia sentendosi probabilmente il fiato sul collo degli investigatori.
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