A Darfo l’auto a guida autonoma per anziani e disabili

Presentata a Darfo la navetta a guida autonoma chiamata Robo-Caring, per persone con fragilità. L’auto, una Fiat 500 dotata di sensori, accompagnerà anziani e persone con disabilità alle loro destinazioni e li attenderà per riportarli a casa. Il progetto “Sharing per caring”, che prende il nome da un detto inglese che significa che condividere qualcosa con qualcuno è un modo di voler bene e di prendersi cura,mira a creare un sistema di car sharing a guida autonoma, il primo in Europa, per migliorare la mobilità delle persone con fragilità, permettendo loro di raggiungere facilmente servizi essenziali come farmacie e ambulatori. La sperimentazione fa parte del programma  Urban Opera del Politecnico di Milano e rientra in un'iniziativa più ampia per la mobilità autonoma e la sperimentazione di veicoli senza conducente in contesti urbani. L'auto che verrà sperimentata a Darfo in collaborazione con il Comune, vede il sostegno di Fondazione Falck e la collaborazione di Cisco come fondamentale partner tecnologico ed economico. Le navette a guida autonoma, veicoli elettrici senza conducente al centro in tutto il mondo di una rivoluzione della mobilità urbana in ottica tecnologica e sostenibile, sono in fase di sperimentazione in numerose città del mondo, a supporto e integrazione del trasporto pubblico tradizionale, soprattutto in aree poco servite. Fino a oggi hanno operato su percorsi predefiniti e in ambienti a velocità ridotta, come campus universitari, aree pedonali, centri direzionali o parchi tecnologici. Ma la prospettiva futura è quella di integrarli a tutti gli effetti nei sistemi di mobilità urbana, offrendo ai cittadini un’alternativa smart ed ecologica al trasporto tradizionale. Nei prossimi anni, si prevede un incremento esponenziale di queste soluzioni, spinte da fattori come la crescente urbanizzazione, la spinta all’elettrificazione dei trasporti e la maturazione dell’Intelligenza Artificiale. Il successo di questo tipo di smart mobility, dipenderà anche dalla capacità delle città di adottare una visione lungimirante, in cui tecnologia, sostenibilità e inclusione viaggino di pari passo.

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