Lavoro sommerso, maxi-controlli nel Bresciano
La stagione estiva porta con sé non solo turismo e attività economiche, ma anche un incremento dei controlli da parte della Guardia di finanza contro il lavoro sommerso. In provincia di Brescia, l’intensificazione delle verifiche nelle ultime settimane ha portato a un primo bilancio significativo: 15 attività sospese, 90 lavoratori completamente “in nero”, 30 assunti con modalità irregolari e 5 persone prive di permesso di soggiorno trovate al lavoro. L’azione, mirata in particolare ai settori legati al turismo, è stata condotta in diverse aree del territorio provinciale. L’obiettivo, spiegano le Fiamme Gialle, è tutelare la sicurezza dei lavoratori e garantire condizioni di concorrenza leale tra imprese, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico. Sul Garda sono stati scoperti 29 lavoratori in nero, 6 irregolari e 3 clandestini. Due attività sono state sospese, mentre i controlli fiscali hanno fatto emergere 36 mancati scontrini e ricavi non dichiarati per 85mila euro legati a un bed & breakfast. Sono stati inoltre sequestrati 5 chili di tabacco per narghilè e sanzionate vendite illegali di alcolici e prodotti da fumo a minorenni. Sul lago d’Iseo, le verifiche hanno portato all’individuazione di 17 lavoratori in nero, 24 irregolari e 2 clandestini. Quattro le attività sospese, tra cui una per violazioni in materia di sicurezza alimentare e un’altra per un evento non autorizzato. In un caso, le condizioni del personale hanno fatto scattare una segnalazione per presunto caporalato. Contestualmente, un esercente è risultato responsabile di ben 1.691 mancati scontrini in soli 15 giorni. In Val Camonica sono state sospese 8 attività, con 41 lavoratori in nero individuati. Tra loro, uno era in cassa integrazione e altri tre percepivano l’indennità di disoccupazione. Nell’hinterland bresciano, infine, sono stati riscontrati tre lavoratori in nero: in un caso, l’impiego di personale non dichiarato ha comportato la sospensione dell’attività da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Per i datori di lavoro che impiegano personale senza regolare comunicazione, la sanzione massima prevista arriva fino a 3.900 euro per ogni dipendente in nero, ridotta alla metà in caso di regolarizzazione. Inoltre, se i lavoratori irregolari superano il 10% del personale presente, è prevista la sospensione dell’attività.
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