Estate nera sulle montagne bergamasche
Il crescente numero di presenze sulle montagne bergamasche ha comportato un netto aumento degli incidenti purtroppo anche mortali. Basti pensare che da inizio anno al 7 di agosto sono stati 11 i decessi ai quali vanno aggiunti altri 2 avvenuti nelle ultime settimane. Si torna quindi a parlare di sicurezza durante le escursioni. Il dato nazionale con le quasi 100 morti da fine giugno al 18 agosto, parla chiaro, 3 decessi al giorno. Ma rimanendo in provincia di Bergamo, il triste elenco si arricchisce purtroppo delle ultime tragedie. Fabio Pilenga, il 53enne originario di Verdellino ma residente a Stezzano, è deceduto il 9 agosto mentre si trovava nei pressi del Rifugio Curò a Valbondione in compagnia della moglie e e delle sue due figlie. Adriano Zenoni, 71 enne di Leffe morto il giorno successivo, il 10 agosto, mentre si trovava lungo il Sentiero dei Fiori ad Ardesio con la moglie. A render ancor più drammatica la situazione sono le morti di escursionisti bergamaschi avvenute fuori provincia. Come nel caso di Davide Migliorino, il professore 36enne residente a Treviglio che ha perso la vita domenica 17 agosto sul Monte Bianco, e Gian Andrea Zamblera, autotrasportatore di 50 anni residente a Vigano San Martino, vittima di un malore che venerdì 15 agosto non gli ha lasciato scampo, il decesso è avvenuto mentre percorreva un sentiero in Valmalenco. Il numero di incidenti ad alta quota è cresciuto enormemente negli ultimi anni. Nei primi sette mesi dell’anno in corso, il Cnsas bergamasco ha effettuato ben 158 interventi, quando in tutto il 2019 erano stati “solo” 120.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!