Donna mummificata, nessun segno di violenza

La 61enne che ha tenuto nascosto per oltre un anno il corpo senza vita della madre Francesca Pettinato, ritrovato mummificato lo scorso 10 settembre nell’appartamento al civico 2 in via De Gasperi a Bergamo, è totalmente incapace di intendere e volere. A stabilirlo lo psichiatra forense Massimo Biza. Oltre al corpo dell’anziana in casa sono stati trovati cumuli di rifiuti e documenti accatastati ovunque. Un disordine tale da far ipotizzare agli inquirenti una correlazione con un possibile disagio mentale. La perizia ha confermato i sospetti. Il quadro clinico parla di uno scompenso affettivo di natura depressiva, aggravato da un distacco progressivo dalla realtà. A questo si aggiunge un disturbo da accumulo compulsivo, ovvero l’incapacità patologica di separarsi da oggetti e materiali, anche se privi di valore. Giusto fare una precisazione: la perizia indaga la capacità di intendere e volere della donna connessa al fatto contestato, nulla a che vedere, quindi, con le sue competenze professionali o la sua lucidità nello svolgere il lavoro, svolto in smart working per accudire l’anziana madre. Nel 2015 aveva già affrontato un episodio depressivo, seguito da un percorso al centro psicosociale. La donna, che fatica ad elaborare la perdita della mamma, si trova ora ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni, ed è formalmente accusata di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dello Stato, avrebbe infatti percepito la pensione della madre anche dopo il suo decesso, che come confermato dai medici legali, non è stato causato da malnutrizione, abbandono o incuria: l’anziana sarebbe stata seguita fino alla fine.

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