Bracconaggio, oltre mille uccelli sequestrati nel Bresciano

Il bracconaggio non conosce tregua. In provincia di Brescia, cuore storico di questo fenomeno illegale, i Carabinieri Forestali hanno portato a termine una vasta operazione che ha portato a 67 denunce e al sequestro di oltre 900 uccelli abbattuti e più di 260 esemplari vivi, catturati con metodi vietati. Il bilancio, aggiornato al 15 ottobre, arriva dal Gruppo Carabinieri Forestali di Brescia, impegnato sul territorio con il supporto dei reparti specializzati dell’Operazione “Pettirosso”, coordinata dal Comando per la Tutela della Biodiversità e dal Raggruppamento Carabinieri CITES, tramite la SOARDA, la Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali. Un dispositivo che, ogni autunno, intensifica i controlli nelle aree più colpite dalla caccia illegale, in sinergia con le Stazioni e le Compagnie dell’Arma territoriale. I numeri confermano una recrudescenza del fenomeno: sequestrati 582 dispositivi di cattura illegale, 106 reti da uccellagione, 46 armi da fuoco, oltre duemila munizioni e un chilo di polvere da sparo. Strumenti utilizzati per abbattere o catturare specie protette come pettirossi, fringuelli e allodole, spesso destinate al commercio clandestino o alla ristorazione illegale. I militari raccontano di vere e proprie “fabbriche di trappole”: in Valcamonica ne sono state individuati 36 archetti, mentre in Valtrompia sono state trovate oltre cento tagliole metalliche, note come “sep”, e altre trappole a rete chiamate “prodine”. Tutti i dispositivi sono stati disarmati, rimossi e sequestrati, insieme agli animali trovati morti all’interno. In Franciacorta, invece, tre uomini sono stati sorpresi in flagranza di reato mentre utilizzavano richiami elettromagnetici per attirare uccelli selvatici. A pochi giorni di distanza, gli stessi soggetti sono stati nuovamente deferiti per condotte analoghe. Gli esemplari vivi recuperati sono stati affidati ai centri di recupero della fauna selvatica, dove riceveranno cure e, quando possibile, saranno reintrodotti in natura. Le persone denunciate dovranno rispondere di reati che vanno dal furto aggravato di fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato, al maltrattamento e uccisione di animali, fino all’uccellagione e al porto abusivo di armi e munizioni.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori