Un grazie corale per Piero Tedeschi

In punta di piedi, come era sua abitudine, in silenzio, senza far rumore, se n'è andato Piero Tedeschi di Darfo, di 77 anni, per una vita intera, oltre 50 anni, si è dedicato con passione e grande attaccamento alle due iniziative parrocchiali che lo hanno visto sempre presente; l'Oratorio ed il Teatro S. Filippo, vera ragione della sua vita con l'organizzazione eroica di rassegne teatrali dialettali e popolari. La Comunità parrocchiale di Darfo gli ha dedicato questo pensiero. “Piero non cercava applausi, non amava mettersi al centro. Eppure era impossibile non accorgersi di lui: perché ovunque c’era bisogno, lui c’era, almeno fino a che lo ha sostenuto la salute. C’era nel teatro parrocchiale, dove non si contavano le sere passate tra prove, risate, scenografie improvvisate e quella magia che solo lui sapeva creare: la magia dello stare insieme. C’era sul campo dell’oratorio, allenatore di vita prima ancora che di calcio, perché ai ragazzi insegnava più il rispetto che il risultato, più il cuore che la tecnica. C’era alle feste, ai tavoli, nelle riunioni, dietro ogni progetto. C’era in cucina, con il grembiule e il cucchiaio in mano, a preparare un piatto caldo per tutti al campo scuola, perché convinto che con la pancia piena si è più felici e ci si vuole più bene. Al di là dei ruoli e delle attività, Piero era un amico. Uno di quelli veri, sinceri. Sempre presente, discreto e leale. Capace di tendere la mano senza bisogno di essere chiamato. Disponibile, instancabile, generoso. La sua porta era sempre aperta e il suo tempo, sempre donato con gioia. Era un amico che sapeva ascoltare, dare un consiglio, fare una battuta, organizzare una serata per gli amici. Aveva anche inventiva e fantasia nel proporre soluzioni, iniziative, costruire scenografie, mettere assieme presepi particolari. Ha dato alla nostra comunità più di quanto si possa raccontare. Ha donato tempo, cuore, passione – ma soprattutto amore. Amore per i giovani, per l’oratorio, per l'amicizia, per la vita. Ci lascia un vuoto enorme, è vero. Ma ci lascia anche qualcosa di ancora più grande: il suo esempio. E allora non diremo che te ne sei andato, Piero. Diremo che continui a vivere. Nel sipario che si apre. Nel fischio d’inizio di una partita. Nel profumo di una pasta al ragù cucinata insieme. In ogni gesto buono e silenzioso che qualcuno farà, pensando a te”. Lo ricordano con affetto e riconoscenza generazioni di ragazzi e di appassionati di teatro, che sono stati la sua grande famiglia allargata.

Commenti

Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!

Lascia un commento

* Tutti i campi contrassegnati sono obbligatori