Le sfide dell’olivicoltura
Delle sfide dell’olivicoltura, che in provincia di Brescia dà origine ad olio di eccellenza come quelli prodotti sul Sebino o sul Garda, che fanno parte della DOP dei Laghi Lombardi, si è parlato a Marone, città dell’Olio, in occasione della Festa dell’Olio Novello, alla presenza delle istituzioni regionali, dall’assessore regionale Giorgio Maione, ai consiglieri regionali Diego Invernici e Floriano Massardi, all’europarlamentare Diego Inselvini, accanto al sindaco di Marone Alessio Rinaldi e al presidente della Comunità Montana dei Laghi Bresciani Marco Ghitti, accanto ai vertici della Coldiretti: dal presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti, al presidente di Coldiretti Lombardia Gianfranco Comincioli, al presidente nazionale Ettore Prandini. Obiettivo: sostenere un comparto d’eccellenza del made in Italy e protagonista della dieta mediterranea. L’Italia è il maggior numero di cultivar a livello mondiale e la produzione a livello nazionale segna un +30%, è invece in calo a livello locale dove si punta sulla qualità ma dove è necessario investire nell’innovazione. L’annata 2025 era partita con buoni auspici, buona fioritura e discreta allegagione, ma poi sono iniziati i problemi: l’olivicoltura ha dovuto fare i conti nei mesi di luglio e agosto con la caduta precoce dalla piante delle olive e poi a settembre, è arrivata l’infestazione di mosca olearia che si nutre della polpa delle olive. Ad accentuare l’infestazione che ha messo in ginocchio il comporto, il caldo umido di settembre unito a pioggie costanti e la mancanza di principi attivi e strumenti fitosanitari per combatterla poiché quelli usati fino a qualche tempo fa, sono stati banditi dall’Unione Europea.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!