Chiesto l’ergastolo per l'omicidio Verzeni
Dopo quattro ore di requisitoria, il pubblico ministero Emanuele Marchisio ha chiesto il massimo della pena per Moussa Sangare, il 30enne originario del Mali, accusato di aver ucciso a coltellate Sharon Verzeni, il 30 luglio 2024 a Terno d’Isola. “Moussa Sangare merita l’ergastolo. Non lo dico a cuor leggero, ma avverto questa richiesta come doverosa. Lo dobbiamo a Sharon”. “Ci sono prove granitiche sulla sua colpevolezza”, ha continuato Marchisio. “Ha agito per capriccio, seguendo un’onda emotiva”. Le indagini si sono mosse a 360 gradi prima di arrivare al presunto responsabile. “Sangare ha confessato davanti ai carabinieri, poi davanti a me e infine al gip. In aula, però, ha ritrattato, assumendo un atteggiamento denigratorio e canzonatorio, raccontando una storiella”, ha proseguito il pm. “Ma la storiella è la sua. Sharon, invece, aveva una storia vera: una vita, dei progetti, un lavoro, un futuro”. Marchisio ha poi ricostruito gli spostamenti della vittima e dell’imputato attraverso le immagini delle telecamere di Terno d’Isola e Chignolo, mostrate in aula. I carabinieri del Nucleo investigativo, elogiati dal pm, hanno visionato oltre 14mila ore di filmati. Marchisio ha chiesto l’ergastolo per omicidio volontario pluriaggravato: dai futili motivi – “in realtà assenti, perché motivi non ce ne sono” , dalla minorata difesa (“una donna aggredita di notte, in un luogo isolato, mentre ascoltava musica”) e dalla premeditazione (“è uscito di casa armato, in cerca di una vittima”). Chiesta anche l’esclusione delle attenuanti generiche. Nella prossima udienza, fissata per il 12 gennaio, prenderà la parola la difesa, rappresentata dall’avvocato Giacomo Maj. La sentenza della Corte d’Assise è attesa per il 19 gennaio.
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