Guardiani soli sulle dighe: Enel fa marcia indietro

Enel Green Power ha sospeso la sperimentazione del mono operatore che avrebbe dovuto svolgersi quest’estate su tre dighe di alta quota. La voce unanime di proteste partita dalla Valle Camonica, ma soprattutto la voce dei lavoratori, è stata ascoltata. “Una vittoria del buon senso e della responsabilità” – ha dichiarato Davide Caparini, presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale della Lombardia che, in merito alla sperimentazione che prevedeva un solo addetto in servizio presso impianti complessi e delicati come le dighe montane, aveva interrogato in consiglio regionale, la giunta, ottenendo l’impegno di Regione Lombardia, insieme a sindacati ed amministratori, ad attivarsi per tutelare la salute e la sicurezza dei lavatori delle dighe. “Soprattutto” – afferma Caparini – “è una vittoria dei lavoratori, che hanno saputo far valere i propri diritti e ribadire con fermezza l’importanza della sicurezza sul lavoro». La proposta, di delegare per tre mesi quest’estate il controllo delle tre dighe di Trona in provincia di Sondrio, di Sardegnana in provincia di Bergamo e del lago Venerocolo in provincia di Brescia, ad un solo guardiano, in sostituzione della normale turnazione con 2 addetti, aveva sollevato preoccupazioni infatti, espresse dai sindacati in una lettera inviata a istituzioni e amministratori, sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, in contesti montani e isolati a oltre 2.500 metri di quota e in aree dove l’accesso al soccorso è reso complesso dalla distanza e dalle condizioni ambientali “Questa retromarcia di Enel” – commenta Caparini - “conferma che vigilare funziona, e che l’impegno delle persone che lavorano sul campo è la prima e più concreta forma di tutela per tutti, Ora è fondamentale – conclude il consigliere regionale camuno - garantire che la decisione di Enel non sia temporanea ma definitiva.”