Condannato per apologia e rimpatriato

Inneggiava al terrorismo in rete, fomentava odio razziale, incitava alla discriminazione e a commettere violenza nei confronti di gruppi etnici. Per questo un giovane pakistano di 24 anni, il 9 aprile scorso era stato condannato per apologia di terrorismo in rete. Nel pomeriggio di ieri è partito per Lahore, il suo paese, poiché è ritenuto pericoloso per la sicurezza nazionale. Il Ministro dell'Interno – dopo che il Tar del Lazio ha respinto la richiesta del giovane di sospensione cautelare – ne ha firmato il provvedimento di espulsione. A predisporla il questore di Brescia tramite l'ufficio immigrazione. Il ragazzo era stato arrestato nell'ambito di una complessa indagine della Procura di Brescia, condotta dalla Digos e partita nell'ottobre del 2022 su segnalazione dell'intelligence che aveva scoperto la sua attività di propaganda jihadista su numerose piattaforme virtuali e social network. In particolare, grazie alle evidenze investigative, si è rilevato come il giovane fosse costantemente impegnato nella creazione, condivisione ed esaltazione sul web di contenuti apologetici riguardanti Al-Qaeda, l’IS, la Jihad Islamica Palestinese e la pratica del martirio; i contenuti postati, peraltro, oltre a caratterizzarsi per la radicalità di matrice confessionale antisciita, si erano progressivamente connotati per una peculiare forma di radicalizzazione che coniuga la matrice religiosa con un profondo sentimento antisemita ed omofobo. Il giovane, come detto, è stato quindi condannato il 9 aprile scorso poiché i giudici hanno ritenuto che i contenuti che divulgava fossero pericolosi. E in queste ore è stato eseguito il provvedimento di rimpatrio.

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