Allevamenti sicuri e controllati

La zootecnia ha alti standard di benessere animale e sicurezza alimentare, come hanno ribadito i numerosi esperti intervenuti durante il Convegno organizzato da Coldiretti Brescia giovedì 28 agosto ad Orzinuovi alla presenza del presidente nazionale Ettore Prandini e della presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti Il responsabile della sanità animale degli allevamento è l’allevatore il cui ruolo in chiave di prevenzione è rimesso al centro dalla nuova legge sanitaria. Fondamentale il ruolo della veterinaria per affrontare le epidemie e all’interno delle procedure comunitarie sul benessere animale e nel rispetto dei piani di prevenzione e contenimento delle malattie e nell’applicazione della biosicurezza negli allevamenti, in sistema con allevatori e istituzioni. L’utilizzo degli antibiotici è stato ridotto ai minini storici e lo standard di benessere animale è aumentato per le vacche, i suini e nel comparto avicolo, migliorando la produzione e il reddito degli allevatori. Parola dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna che con il dipartimento di sicurezza alimentare controlla le trasformazioni e le produzioni dal punto di vista microbiliogico e chimico e con il Settore di Salute animale si occupa del controllo delle malattie del comparto zootecnico. Un ambito nel quale l’attenzione non va mai abbassata. Figura chiave per la sicurezza dal punto di vista sanitario degli allevamenti, è quella del veterinario: ogni allevatore ne ha uno di fiducia. In Lombardia ci sono 1 mln e 500 bovini da lette, di cui 500 mila vacche da latte, circa il 25% della consistenza nazionale distribuita in 5.200 allevamenti circa. Fanno parte dell’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia più di 8 mila aziende che rappresentano più del 50% della produzione nazionale. Biosicurezza, robotizzazione, miglioramento genetico, diminuzione di farmaci e formazione, sono le parole chiave.

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