Il Consiglio di Stato boccia la caccia in deroga

La delibera della Regione Lombardia del 14 luglio scorso che autorizzava la caccia in deroga a 97.637 fringuelli e 36.552 storni per il periodo dall’1 ottobre al 30 novembre, è stata impugnata dal Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso delle associazioni animaliste e ambientaliste che si sono attivate contro quello che hanno definito “un tentativo di eludere la legge con provvedimenti in deroga ingiustificati” e che ora parlano “di una vittoria per la tutela della biodiversità e per il rispetto delle normative europee in materia di conservazione dell'avifauna”. Non comprende invece la decisione del Consiglio di Stato, l'assessore regionale all'agricoltura Alessandro Beduschi che ribadisce che tutti gli atti di Regione Lombardia sul prelievo in deroga hanno seguito rigorosamente quanto previsto dalla legge e osservato il parere di Ispra sulle piccole quantità, così come ribadito dal TAR Lombardia che ave dato ragione alla Regione in occasione del primo ricorso”. Anche il consigliere regionale Carlo Bravo, da sempre in prima linea sul tema della caccia, interviene sulla sospensione: "È evidente una contraddittorietà nel sistema, con decisioni che cambiano a seconda dell'organo giudicante e spesso smentiscono di anno in anno le precedenti, rendendo il lavoro di pianificazione e gestione venatoria estremamente difficile e precario per le istituzioni e per i cacciatori”. Sulla questione ora s’attende una nuova pronuncia del Tar.

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