Tredicesima: più della metà non viene spesa

Oltre la metà della tredicesima non verrà spesa. Degli 11 miliardi, uno in più di un anno fa, accreditati sul conto corrente di pensionati e lavoratori dipendenti come “gratifica natalizia“, ne saranno spesi 5,2. Il 52%, invece, resterà in famiglia. Soltanto 1,6 miliardi saranno destinati a esborsi legati alle festività: 1,31 miliardi all’acquisto di regali e beni, tra i 260 e i 310 milioni a viaggi e vacanze e tra i 210 e i 260 a ristorazione ed eventi. La fetta più consistente spesa pari al 64%, servirà per coprire le spese del mese legate ad affitti, rate, bollette.  Una sorta di valvola di sicurezza e non più un extra per milioni di famiglie lombarde, una boccata d’ossigeno per rimettere in ordine i conti. I consumi resistono, anche se in forma più misurata e selettiva: la quota destinata a regali, viaggi e ristorazione, circa 1,6 miliardi, è significativa, ma decisamente contenuta rispetto al totale. Non si rinuncia al Natale o alle vacanze, ma si ridimensionano aspettative e budget”. L’importo medio della “gratifica natalizia“ è di 1.890 euro: 2.250 euro per i lavoratori, 1.100 per i pensionati. La cifra varia in base alle retribuzioni percepite da ogni dipendente e dall’indennità di pensione. In provincia di Milano il valore delle tredicesime si avvicina ai 5 miliardi a seguire Brescia con 1,41 e Bergamo con 1,30. Le sei province con meno liquidità sono Pavia 550 milioni, Mantova e Cremona 440, Lecco 330, Lodi e Sondrio 270.

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