Un anno di cronaca in bergamasca

Il pensiero è quello di sempre: “che il nuovo anno sia migliore di quanto accaduto nei dodici mesi trascorsi”, ma inevitabilmente la realtà dei fatti ci regala un bilancio opposto alle aspettative. Così è stato anche per il 2025 in Bergamasca. A cominciare dai primissimi giorni. Era il 3 gennaio, quando in via Tiraboschi, in pieno centro a Bergamo Mamadi Tunkara, 36 anni originario del Gambia, che lavorava come addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour, veniva ucciso a coltellate per gelosia, purtroppo irreale come poi confessato dal suo assassino. Il 7 marzo: Luciano Muttoni finiva massacrato nella sua cucina a Valbrembo per cinquanta euro e un’occhiata sbagliata indirizzata alla compagna in auto con uno dei due giovani autori della mortale aggressione, rinviati a giudizio in Corte d’Assise il 12 febbraio, mentre un terzo, è accusato di aver fatto da complice della rapina essendosi prestato a fare da autista. Il 16 maggio: Riccardo Claris veniva ucciso dopo una lite al bar, gonfiata dall’identità del tifo tribale. A sferrare la coltellata fatale un 19 anni, oggi in carcere a Brescia. È accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi “legati a rivalità calcistiche tra tifoserie contrapposte”, che nulla hanno a che vedere con il tifo organizzato come ribadito più volte. Una morte senza motivo, e non è una novità. Il 26 giugno, un dramma accompagnato da mille perché. Vika, 14 anni, arrivata in Italia per sfuggire alla guerra in Ucraina, precipita dal tetto dell’ex Reggiani. A scuola aveva fatto un disegno: una ragazza che piange e una città in fiamme. “Se lo vedete bruciatelo perché non ha nessun futuro, come me”. La denuncia di un evidente segnale di disagio giovanile e di devastante solitudine. E veniamo al 14 ottobre, quando Pamela Genini veniva accoltellata dall’ex compagno nonostante avesse parlato, chiesto aiuto, lasciato segnali un po’ ovunque, mancava solo la denuncia formale, a significare che la forma abbia più valore della sostanza. E per chiudere il tristissimo elenco la drammatica fine di Daniel Esteban Camera Garcia il 19enne di origini colombiane residente a Casnigo, morto nella notte tra sabato 13 e domenica 14 dicembre in seguito ad una caduta da un lucernario all’interno dell’ex fabbrica abbandonata della ditta Italcementi ad Alzano Lombardo. Un’attività diffusa quella dell’urbex, urban exploration, vale a dire realizzare video da pubblicare on line su Youtube e diversi social. Un’esplorazione trasformatasi in disperazione per i propri famigliari.

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