Omicidio di Lonato: due fermi

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Eccolo testimoniato in un video girato dal figlio 16enne della vittima, cosa è accaduto giovedì nel campo nomadi di Lonato del Garda dove ha perso la vita Dolores Dori la 43enne di origini sinti nata a Vincenza ma residente in provincia di Venezia abbandonata fuori dall'ospedale di Desenzano in fin di vita e morta nella notte. Il principale indiziato del delitto è il consuocero della donna, ma intanto nell'inchiesta i carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia e della Compagnia di Desenzano del Garda hanno fermato la madre 59enne e il figlio minorenne della donna. Sono accusati di tentato omicidio pluri-aggravato (in quanto commesso con armi e dopo premeditazione), detenzione illegale e porto abusivo di armi, minacce. Ad emettere le ordinanze il tribunale ordinario e quello dei minori. A loro i carabinieri sono arrivati grazie ad un'attenta attività di indagine che ha portato a raccogliere testimonianze, ma anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza, ad effettuare sopralluoghi e repertamenti da parte della squadra scientifica ma anche grazie al lavoro dei militari specializzati della 2°Sezione CYBER del Nucleo Investigativo di Brescia, che attraverso l'analisi degli smartphone ha trovato i video della sparatoria. Analizzati questi elementi sembrerebbe chiaro che il movente del delitto riguarda il dissidio fra le due famiglie sinti per questioni sentimentali che coinvolgono i rispettivi figli. E' chiaro anche che il figlio 16enne della vittima ha partecipato alla sparatoria e l'ha ripresa. Il giovane, la madre e la nonna sono arrivati al campo nomadi di Lonato giovedì pomeriggio e dopo aver sfondato il cancello con l'auto le due donne hanno aperto il fuoco contro le persone presenti, fra queste probabilmente anche il consuocero della vittima che rispondendo al fuoco l'avrebbe colpita mortalmente. Il resto, la corsa verso Desenzano dove la donna è stata scaricata fuori dal pronto soccorso, la corsa dei medici per salvarle la vita e la morte per le ferite troppo gravi, è cosa nota. I due fermati sono stati trasferiti nel carcere femminile di Brescia-Verziano e in quello Minorile Beccaria di Miano. Ovviamente le indagini proseguono.

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