Omicidio Dolores Dori, ritrovate due pistole
Nuovi sviluppi nelle indagini sull’omicidio di Dolores Dori, la donna sinti uccisa a colpi di pistola lo scorso 2 ottobre a Lonato del Garda, nel Bresciano. Nella mattinata del 4 novembre, i carabinieri hanno trovato due pistole nascoste in un bosco vicino al campo nomadi dove si è consumato il delitto. Le armi — una Python 357 Magnum e una Ruger calibro 9 — erano chiuse in un sacchetto di plastica, abbandonato tra la vegetazione. Sul posto sono intervenuti i militari del Nucleo Investigativo di Brescia e della Compagnia di Desenzano per accertare se le pistole siano state utilizzate nello scontro a fuoco del 2 ottobre. Dolores Dori, 44enne originaria del Vicentino e appartenente a una famiglia sinti residente in un campo di Venezia, era arrivata in condizioni disperate davanti al pronto soccorso di Desenzano del Garda, con tre ferite da arma da fuoco tra addome e gamba. Era stata scaricata da un’auto con targa falsa e abbandonata davanti all’ospedale. Nonostante un intervento chirurgico d’urgenza, è morta poche ore dopo. Per l’omicidio, lo scorso 28 ottobre, i carabinieri hanno fermato Roberto Held, 49 anni, consuocero della vittima. L’uomo, ricercato da settimane, si è presentato spontaneamente al comando provinciale dei carabinieri di Brescia, dove è stato sottoposto a fermo e trasferito in carcere su disposizione della Procura della Repubblica. Gli inquirenti ora attendono gli esiti degli esami balistici per capire se le armi trovate siano quelle usate per uccidere Dolores Dori. Le indagini proseguono nel massimo riserbo.
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