Coldiretti Brescia in piazza a Bruxelles
Per salvare l’agricoltura europea e la sicurezza alimentare di 400 milioni di cittadini occorre mandare via i tecnocrati che condizionano un’Unione Europea sempre più lontana dai cittadini e pericolosamente vicina alla sua implosione. È il messaggio scandito dalle migliaia di agricoltori di Coldiretti, tra cui anche una numerosa delegazione dalla provincia di Brescia, scesi pacificamente in piazza a Bruxelles al grido di “Non è questa l’Europa che vogliamo” contro il taglio di 90 miliardi di fondi PAC che mina la sovranità del cibo e la sicurezza alimentare dell’Europa e che per l’Italia si traduce in un taglio netto di 9 miliardi. Una decisione che secondo la Coldiretti provocherà il tracollo della produzione agroalimentare europea, favorendo un boom di importazioni da Paesi privi degli stessi standard su utilizzo di pesticidi, protezione ambientale e diritti dei lavoratori. Assieme al presidente e al segretario generale di Coldiretti, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, presenti alla manifestazione agricoltori e agricoltrici provenienti da tutta Italia. A guidare la rappresentanza bresciana la presidente e il direttore di Coldiretti Brescia, Laura Facchetti e Andrea Repossini. Per l’occasione Coldiretti ha diffuso un manifesto programmatico che inizia con un netto no al Fondo Unico Agricolo, chiede l’abrogazione della regola dell’origine del codice doganale e l’etichettatura obbligatoria con indicazione del Paese di provenienza dei prodotti.Coldiretti denuncia anche la burocrazia Ue che schiaccia le aziende agricole, richiede maggiori risorse per sostenere il reddito agricolo, garantendo cibo buono e distintivo contro l’aumento degli ultra-processati, causa di malattie croniche, propone progetti territoriali con mercati contadini, scuole e mense per promuovere stili alimentari sani basati su prodotti naturali e locali e chiede risorse dedicate alle aree interne e montane per conservare il territorio.
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